lunedì 30 settembre 2013

ANCHE IN EUROPA LA GIUSTIZIA NON E' UGUALE PER TUTTI!
Siamo appena usciti dalla procedura di deficit eccessivo ma la commissione europea e il consiglio dell'unione europea non usano applicano le medesime procedure agli altri paesi della zona euro...il caso della Germania e della Francia che pur avendo avuto deficit eccessivi (primi anni duemila) non sono mai state sanzionate come avverrebbe per tutti gli altri paesi (PIIGS in primis).
Anche nella procedura di deficit eccessivo vi sono quindi due pesi e due misure. 
Cosa aspettiamo a chiedere anche noi, come hanno fatto Francia e Spagna,,una deroga al rapporto deficit/Pil? Perché dobbiamo essere sempre così bravi?

venerdì 27 settembre 2013


PERCHE' LA BCE NON FA QUANTITATIVE EASING.
La funzione principale di tutte le banche centrali del mondo è quella di regolare la quantità di moneta in circolazione per ottenere un dato scopo. Tutte le banche centrali del mondo -tranne una- regolano la quantità di moneta in circolazione per ottenere due distinti risultati spesso in conflitto fra loro:
1) Tenere controllato il livello di inflazione.
2) Assicurare una sufficiente quantità di moneta per ottenere la piena occupazione dei cittadini (o lo sviluppo economico).
-Nei periodi di prosperità tutte le banche centrali tendono ad alzare i tassi di interesse per diminuire la quantità di moneta in circolazione in modo da raffreddare un eventuale eccessiva crescita e quindi i prezzi.
-Nei periodi di crisi economica o di Grande Crisi, tutte le banche centrali tendono ad abbassare i tassi di interesse perché in caso di crisi non esiste un rischio inflazione, anzi semmai può esistere un rischio di deflazione.
Ma…
Tutte le banche centrali tranne una possono decidere di accettare una futura forte inflazione per raggiungere lo scopo della ripresa o della piena occupazione per questo la FED o la BOJ si azzardano a fare manovre di quantitative easing stampando di fatto enormi quantità di nuova moneta e iniettandole nel sistema a forza. (perché il sistema da solo non accetta nuova liquidità anche a tassi reali negativi).
La Banca Centrale Europea è quell’unica banca centrale al mondo che non ha lo scopo di assicurare una sufficiente quantità di moneta per ottenere la piena occupazione o un qualsivoglia sviluppo economico.
Per la BCE l’unica cosa che conta davvero è:
Tenere controllato (non necessariamente bassissimo) il livello di inflazione. E basta!
Questo è il motivo per cui la BCE NON FA E NON PUO’ FARE QUANTITATIVE EASING! Il Quantitative Easing e’ una pratica che espandendo a dismisura la moneta in circolazione pone le basi per lunghi periodi di forte inflazione. L’esatto contrario del principale mandato della BCE.
Lo ha detto chiaramente Jean Claude Trichet, ex presidente della Bce.

mercoledì 25 settembre 2013

L'inutile aumento dell'IVA.
Se verrà confermato l'aumento di un punto percentuale dell'Iva dal primo ottobre questo comporterà una diminuzione dei consumi e sicuramente il gettito non sarà quello previsto e ciò proprio per il calo della domanda...ma è così difficile da capire? Non è chiaro che chi oggi comprava domani non comprerà più o comprerà molto di meno così da diminuire addirittura il gettito?
Povere sempre di più le imprese italiane e sempre più povera Italia.

FACCIA da DEFICIT.
Il rapporto deficit/pil causa l'ulcera allo stomaco...combattila!

lunedì 23 settembre 2013

QUANTITATIVE EASING.
Dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2008, le banche centrali di tutto il mondo hanno messo in campo misure non convenzionali di politica monetaria per stimolare le economie nazionali. La misura più importante e significativa è quella che prende il nome di quantitative easing, ovvero allentamento monetario. Si tratta di un meccanismo di immissione di liquidità nel sistema economico-finanziario, attraverso l’acquisto da parte delle banche centrali di azioni, titoli di stato e altre securities detenuti da banche, assicurazioni e altri investitori privati con effetti positivi sul bilancio di questi ultimi.
In questo modo avviene la creazione di nuova moneta, non necessariamente ricorrendo al torchio tipografico, che porta a un aumento della massa monetaria di base. La misura convenzionale, invece, è quella che vede l’immissione di liquidità attraverso la compravendita di titoli di stato sul mercato primario con apposite aste. I programmi di quantitative easing vengono lanciati soprattutto quando i tassi di interesse sono pari o prossimi allo zero.
Ciò vuol dire che le banche centrali hanno margini quasi nulli per intervenire sul fronte del costo del denaro, per cui ricorrono a queste politiche di natura straordinaria. Lo scopo dei piani di stimolo monetario è il rilancio dell’economia, grazie alla circolazione di maggiore liquidità nel sistema e alla riduzione del costo dei prestiti alle imprese e alle società finanziarie. La Federal Reserve ha lanciato il suo primo piano di quantitative easing nel 2009, attraverso una manovra da 300 miliardi di dollari l’anno con acquisti di titoli di stato a lungo termine, commercial papers e asset-backed Securities. Il piano è stato potenziato nei tre anni successivi fino a toccare gli 85 miliardi di dollari al mese da Ben Bernanke (nella foto).
Altre banche centrali hanno seguito l’esempio della Fed. La Bank of England ha attualmente un piano di QE da 385 miliardi di sterline, mentre la BCE si è limitata semplicemente a operazioni di rifinanziamento a lungo termine note come LTRO (lanciate tra fine 2011 e inizio 2012). A inizio aprile 2013 la Bank of Japan ha lanciato un piano di QE senza precedenti, nell’ambito dell’ambizioso programma di politica economica noto come Abenomics (vedi mio precedente articolo) allo scopo di combattere la deflazione: il piano della BoJ consiste nel raddoppiare la base monetaria e di comprare titoli di stato su tutte le scadenze.
Senza sovranità monetaria e essendo €uroschiavi ciò non potrà mai essere fatto qui da noi.
Trionfo della Merkel alle elezioni in Germania...la politica eurozona esce rafforzata!
Con oltre il 41,5% dei voti la Merkel stravince le elezioni in Germania mentre il partito di Alternativa per la Germania non riesce a raggiungere il minimo per entrare nel Bundestag, ottenendo solo il 4,7% (la soglia di sbarramento è del 5%).
La politica di austerità continua in questa €uropa della finanza e delle banche centrali e della Bce.
I tedeschi (e non vi era dubbio) gradiscono e molto questa politica €uropea confermando la fiducia alla cancelliera.
Letta da Toronto si congratula (purtroppo) con la Merkel e (addirittura) si dice soddisfatto della mancata vittoria dei partiti anti-euro...contento lui e poveri noi.
La Merkel dovrà comunque chiedere l'appoggio ai socialdemocratici in un governo di grande coalizione.
Mala tempora currunt.

martedì 17 settembre 2013

LA SOLITA AUSTERITA' IMPOSTACI DALLA UE.
17/09/2013 alla Camera dei Deputati.
 
 
 
Olly Rehn: “L’Italia è come la Ferrari
Ma il talento da solo non basta”

L’eurocommissario: ripresa in Ue,
ma nel Belpaese la crescita delude.
Serve un motore più competitivo
L’Italia, come la Ferrari “incarna una grande tradizione di stile, di tecnica e di capacità”, tuttavia per vincere “il talento non basta purtroppo”, ha avvertito il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn, durant...
e una audizione alla Camera. Serve anche avere “il motore più competitivo, serve esser pronti a cambiare e adeguarsi”, ha aggiunto l’eurocommissario che a più ripresa ha parlato della necessità di portare avanti riforme strutturali economiche, in tutta l’area euro.

Nell’area euro “è in corso l’inizio di una graduale ripresa, che speriamo si consolidi e acquisti slancio”, ha rilevato il commissario europeo agli Affari economico. Più in avanti “dovremmo vedere miglioramenti anche sull’occupazione”. Questo dimostra che “la nostra strategia fatta di consolidamento differenziato e riforme funziona”. Tuttavia “in alcuni paesi, tra cui l’Italia, i dati sulla crescita sono deludenti. Siamo consapevoli che in alcuni Stati la disoccupazione resta troppo elevata, e ci sta un problema sulla mancanza di credito alle imprese medio piccole. E’ prematuro - ha concluso Rehn - dire che la crisi è finita”. E ha aggiunto: ’’La procedura di infrazione è chiusa, ma ora l’Italia rispetti gli impegni assunti’’.

lunedì 16 settembre 2013

Manifesto! Contro l’Eurodittatura
Per un’ Europa dei Popoli
e dei Beni Comuni.
 Denunciamo il processo in atto da decenni volto alla creazione di una dittatura pan europea che con il miraggio della costruzione di uno stato sovranazionale a tutela della pace ed un’ unione fra i popoli europei ha invece generato un totalitarismo economico nel quale la sovranità è stata, e continua ad essere, sottratta ai popoli e portata nelle mani di élite autocratiche che rappresentano solo i propri voraci interessi.
 Questa dittatura si palesa in tre tipi di strumenti:
  1. Politici
  2. Economoco/Monetari.
  3. Militari.
 Strumenti Politici:
 Al primo gruppo appartengono il Trattato di Lisbona,già Costituzione Europea che ha però miseramente fallito la prova del voto popolare, il Trattato di Maastricht, il trattato sul funzionamento dell’ Unione Europea che relega il parlamento europeo, che dovrebbe rappresentare la volontà del popolo europeo, al ruolo di foglia di fico rispetto alle scelte compiute dalla Commissione Europea e dal Consiglio dell'Unione Europea dotati del potere di iniziativa legislativa, del quale il parlamento è privo.
 Strumenti Economico Monetari:
 Il SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali), di cui la BCE ha la direzione, che controlla l’emissione monetaria, Il MES in ogni momento i grado di richiedere nuovi esborsi alle nazioni partecipanti senza bisogno di alcun voto parlamentare. Il Fiscal compact ed il Two Pack che sanciscono un livello di controllo senza precedenti sulla politica economica tramite il controllo sul bilancio delle nazioni dell’ area Euro. L’ ERF (European Redemption Found) strumento di finanziamento dei debiti nazionali nato per volontà degli stessi poteri che controllano l’emissione monetaria, quindi in grado di decidere in qualsiasi momento la solvibilità di una nazione, al solo fine di spogliarle delle ultime vestigia di credibilità economica date dalle riserve auree e dai beni dello Stato.
 Strumenti Militari:
 L’ Eurogendfor nata in base al Trattato di Velsen, i cui membri risultano di fatto essere al di sopra ed al di là della legge, esattamente, e non a caso, come i membri del direttivo del MES. Si è costruito lo strumento repressivo ideale da schierare di volta in volta dove più occorre potendo utilizzare tutti i mezzi che si ritengono opportuni per stroncare qualsiasi forma di dissenso essendo del tutto certi della propri impunità.
 In qualità di cittadini abbiamo il dovere di denunciare questo scempio ed il diritto di COMBATTERLO con qualsiasi mezzo, ma prediligendo quelli che ci sono propri ossia quelli pacifici, armandoci di informazione contro la tirannia.
In virtù di quanto succintamente esposto
Chiediamo
  1. Potere di iniziativa legislativa per il parlamento europeo.
  2. La nazionalizzazione mediante espropriazione delle banche che compongono la BCE.
  3. L’abolizione dell’Eurogendfor.
  4. L’avvio di un reale processo costituente europeo
E’ prevista per il 5 di Novembre 2013 una manifestazione diffusa sul territorio nazionale, e non solo, organizzata da Anonimous International per difendere la libertà. Con gioia ci accodiamo e intendiamo sfruttare questa giornata per diffondere il più possibile queste informazioni. Soltanto una reazione corale di tutti i popoli potrà arginare il crollo della democrazia, che altrimenti sarà inevitabile.
Aiutaci a diffondere questo appello, informati, condividi l’informazione. Il 5 di Novembre dovremmo far sentire con forza le nostre voci, per dire che la politica e le nostre vite non appartengono ad elite assetate di potere.
 
Il parlamento Ue ha detto ”si” alla creazione di un Fondo
Europeo di ”redenzione” l’ European Redemption Fund, (ERF).
La proposta, formulata dal Consiglio degli esperti economici della Cancelleria tedesca Angela Merkel, prevede di far confluire nel Fondo l’importo dei debiti pubblici degli Stati dell’Eurozona per la parte eccedente il 60% del PIL. L’ERF emetterebbe titoli, per complessivi 2.300 miliardi di euro, secondo i calcoli dello stesso Consiglio degli esperti economici) per una durata massima di 20-25 anni garantiti dal gettito delle imposte riscosse a livello nazionale e da asset pubblici, in particolare, riserve auree e di valuta estera dei Paesi assistiti. Gli Stati sarebbero dunque tenuti a rimborsare il fondo entro il periodo indicato 20-25 anni, durante il quale dovrebbero raggiungere (come già imposto peraltro dal Patto di stabilità e dal Fiscal compact) la soglia del 60% di debito/PIL, garantendo una gestione virtuosa dei conti pubblici ed evitando il rischio di azzardo morale.
Secondo i calcoli degli esperti economici tedeschi, l’Italia parteciperebbe al Fondo con una quota parti al 40% (la più alta tra i Paesi partecipanti), e per rimborsare il suo debito entro il termine stabilito (20-25 anni) dovrebbe produrre ogni anno, assumendo una crescita annua del PIL nominale pari al 3%, un avanzo primario pari al 4,2% del PIL. A loro avviso, il raggiungimento di questo obiettivo richiederebbe una rigorosa disciplina fiscale, annullando di fatto il rischio di azzardo morale, ma produrrebbe nel contempo una consistente riduzione dei costi di rifinanziamento del debito. In assenza del Fondo, infatti, per ridurre il debito al di sotto del 60%, l’Italia, assumendo un tasso di interesse sui titoli di Stato pari al 7%, dovrebbe assicurare un avanzo primario superiore all’8% del PIL.
Gli Stati partecipanti devono garantire l’introduzione di norme vincolanti, di rango costituzionale, che assicurino il pareggio di bilancio (come l’Italia ha già fatto), in mondo da evitare che la quota di debito non compresa nel Fondo non ecceda nuovamente la soglia del 60% del PIL.
In pratica, questo fondo andrà a pignorare le entrate tributarie, dato che abbiamo un debito pubblico superiore al 60% del Pil (oltre il doppio), per un ventennio circaL’Italia verserà in questo fondo 954 miliardi di euro. Il colmo è che per dare garanzie il fondo, lo Stato italiano, che sarà per così dire beneficiario di questo vero e proprio “pignoramento“, dovrà tirare fuori le proprie riserve di oro, unica certezza rimasta, in quanto il prezioso metallo è l’unica “valuta” universalmente riconosciuta e accettate che non dipende dagli sbalzi d’umore dei mercati finanziari e dalle legnate delle agenzie di rating. Una volta messo l’oro sul piatto, il fondo procederà a pignorarci le entrate tributarie fino al 2035. Ovvio che se le tasse non bastano questi si beccheranno tutta la riserva aurea.
Ci stanno trasportando (anzi… già ci siamo) per gradi in una dittatura europea centralizzata, oligarchica e plutocratica.
Con il falso problema del debito pubblico divenuto erroneamente il male assoluto solo perché ci hanno tolto gli strumenti per rifinanziarcelo da soli, ovvero la sovranità monetaria, ci stanno trasportando dolcemente (e maliziosamente all’oscuro) con sobria austerità nel totalitarismo europeo.
L’Erf è solo l’ennesimo fondo gestito da un’organizzazione intergovernativa e finanziaria anonima, non eletta dal popolo, sul quale non potremo avere nessun tipo di informazioni, in quanto la documentazione è stata dichiarata secretata e inviolabile.
Se questa non è dittatura, lascio a voi l’onere di trovare il nome che più gli si addice…Ma tornando al redemption fund, in cambio dell’obbligo (controllato a vista da ispettori) a pagare una sorta di mega mutuo per azzerare il debito sopra il 60% esso offre tassi quasi tedeschi, si stima circa 0.8-1 punto percentuale superiore al Bund tedesco, forse addirittura uguale.
Non è poco, si tratta di uno sconto gigantesco rispetto ai tassi che l’Italia ha sempre pagato sul suo debito, solo che questa volta vanno restituite anche quote di capitale.
Ovviamente il rischio sta nell’escussione della garanzia. Cioè se l’Italia ritardasse o non effettuasse i pagamenti previsti scatterebbero clausole automatiche sul nostro patrimonio e cioè che l’oro fisico di ciascuna banca centrale europea venga trasferito temporaneamente alla BCE la quale farebbe da garante e da “banco” per punire chi sgarra.
Mediobanca stima che, per l’Italia, durante i primi anni di attività dell’Erf, circa l’8% delle entrate fiscali dovrebbe essere asservito al meccanismo di redenzione, ma la percentuale si ridurrebbe con il passare degli anni, riducendosi a meno del 3% nell’ultimo decennio di vita del Fondo…ciò non è credibile in quanto la grave e continua crisi economica non consentirà all’Italia di far crescere il suo Pil e, allora, addio beni di famiglia.
 

domenica 8 settembre 2013


 
Basilea 3


Con la dizione di Basilea 3 si indica una complessa regolamentazione che si è andata approvando nel corso del 2010 ed è incentrata sul rafforzamento patrimoniale minimo, diciamo pure necessario, delle banche. Basilea 3 è venuta a maturare come soluzione per raggiungere una maggiore stabilità del sistema bancario nelle attuali condizioni di crisi dei mercati, e segue e si aggiunge alla regolamentazione detta di Basilea 2. Basilea 2 era entrata in vigore nel gennaio del 2007, ed era stata costruita su tre pilastri: quello dei requisiti patrimoniali; quello del controllo delle autorità di vigilanza ed infine quello della disciplina di mercato e trasparenza. Vogliamo qui sostenere che Basilea 3, per l’impianto che le è stato dato, provocherà un progressivo e grave soffocamento del sistema del credito che è l’elemento essenziale per una doverosa ripresa dello sviluppo economico dalle attuali condizioni di crisi e della attuale grave recessione. Basilea 2 era la piattaforma operativo strategico bancaria della valutazione dei crediti, che in passato venivano in massima parte detenuti dalle banche stesse, compreso il connesso rischio. Debito, debito cartolarizzato, derivati finanziari con rating costruiti sul debito cartolarizzato ed anche essi dotati di rating. E’ stata la catena di produzione da cui si è originata la sbornia collettiva della finanza derivata, che ha dato grande euforia e benessere sfrenato ed insostenibile – poiché ad esempio – faceva in modo da indurre chiunque ad acquistare casa anche chi non se la poteva permettere. Da qui la bolla immobiliare che ha colpito prima gli USA e poi, come un domino, il resto del mondo. Questo perché, vi era comunque certezza di poter cartolarizzare (cioè cedere beni o attività di una società attraverso titoli obbligazionari) questi mutui (subprime) e costruirci sopra dei bei prodotti finanziari giusti per il rating e che potevano essere offerti agli allocchi risparmiatori. Basilea 2 in wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Basilea_II Basilea 2 nasce dal fatto che le banche si sono “accorte”, forse con un po’ di ritardo, di aver concesso troppi crediti e l’esistente “limite normativo” intralciava le banche. Il limite “incentrato su una visione semplificata dell’attività bancaria e della rischiosità delle aziende” era in realtà quello di prevedere un accantonamento patrimoniale standard dell’ 8% sui prestiti concessi. Basilea 2 è stata la soluzione allora individuata dai banchieri, rivoluzionando il secolare rapporti tra banca ed impresa e tra banca e risparmiatori. In sintesi, la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) (in inglese Bank for International Settlements - BIS) la più antica, e potente, istituzione bancaria internazionale, con sede a Basilea patrocina il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, che è anch’esso un’organizzazione internazionale istituita dai governatori delle Banche Centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) dopo Basilea 2 hanno “promulgato” Basilea 3 i banchieri da soli, quindi senza rappresentanti dei parlamenti nazionali o europeo, hanno rifatto le regole delle banche, di tutte le banche (quasi) del mondo. Regole che ovviamente impattano sulle famiglie, sulle imprese, sulla società civile e sulle nazioni. Occorre ricordare che la BRI è una Spa posseduta da 55 banche centrali, nonché dalla Banca Centrale Europea. Centrale è la questione, riportata così da wiki: “la logica del nuovo accordo (Basilea 2, ndr) ruota intorno all’idea che le banche non debbano assumere rischi eccessivi e debbano tutelarsi dai rischi assunti.” Tutelarsi dai rischi assunti,come? La tutela – secondo l’impostazione di Basilea 2 – deriverebbe da mastodontici e costosissimi sistemi semi-automatici di impostazione matematico-statistica di valutazione del merito creditizio; sistemi che stimano il “rating” delle imprese con assurdi calcoli matematici e che non tengono assolutamente conto, cosa di per sé pazzesca, ad esempio del fattore “know how”. Tutte le Banche del “mondo” sono state chiamate ad adeguarsi a Basilea 2, facendo le tabelline delle classi di merito creditizio e collocando i loro clienti in queste classifiche. E non si può ignorare in questo contesto l’epocale abrogazione dello Glass-Steagall Act, nel 1999 che separava il mondo bancario nelle vere banche che sono quelle commerciali e che hanno un ruolo sociale di raccolta ed allocazione del risparmio e le banche di affari, che usurpano in un certo senso il nome di banca e che sono più precisamente delle aziende che fanno affari con la finanza. Senza questa separazione la banca ora diventata “universale” ha dimostrato di non saper ben gestire il conflitto di interessi che le deriva dall’aver in pancia i due mestieri e nel loro intreccio poter meglio lucrare ad esempio con la catena mutui, cartolarizzazioni, derivati finanziari, distribuzione di questi sul mercato, intasamento di portafogli di fondi anche pensionistici. La storia dei rating evidenzia che i sistemi di valutazione del merito creditizio si sono rilevati complessivamente non affidabili e in parecchi casi gravemente insufficienti, anche per una situazione di aggravamento della generale situazione economica, aumentando sempre di più il costo per un aumentato rischio di credito. Infatti, chi viene valutato dalle banche rischioso, anche se non lo fosse realtà, ma solo ad insindacabile giudizio delle banche, dovendo subire un maggior costo per il supposto maggiore rischio, viene comunque appesantito dal fardello degli interessi passivi maggiorati ed a questo punto si innesta il ciclo negativo di peggioramento della visione bancaria, ancora maggiori costi e così via pro-ciclicamente. Concludendo, con l’attuale grave crisi economica questo sistema di stima e di costi del debito complesso ed insufficiente, stava per inciampare su se stesso, evidenziando le sue instabili basi logiche che, ripetiamo, sono la stima inaffidabile del rischio di credito ed il meccanismo pro ciclico dato dai costi man mano aggravati. Per risolvere il problema sollevato da Basilea 2, i banchieri, sostanzialmente da soli, hanno concepito Basilea 3, un sistema di regole altrettanto complesso e sostanzialmente basato su una maggiore capitalizzazione delle Banche e parametri per la liquidità. Basilea 3 impone un sistema parecchio costoso incentrato sulla maggiore capitalizzazione dell’intero sistema bancario. Costi che inevitabilmente verranno scaricati sulle imprese e sulla economia reale; con grande rischio di appesantirle se non di renderle inutili. Basilea 3 viene fino ad ora presentata come l’unica soluzione utile e necessaria per mettere le cose a posto. Si tralascia di specificare che questa intelaiatura è piuttosto sbilanciata sul versante bancario e non particolarmente attenta alla attuale situazione economica. Occorre quindi ragionare attentamente sul fatto se Basilea 3 abbia più lo scopo di salvare la traballante Basilea 2 rispetto ad uno sforzo molto più impegnativo a anche molto più utile, di mettere a posto le cose andando ad incidere direttamente alla radice dei problemi che è, appunto, la fragilità dell’impostazione di Basilea 2.
E poi, alla fine, queste cose di cui ora siano discutendo non sono così importanti e di così grande rilevanza nazionale e sociale da lasciarle in mano ai soli banchieri? Perché, ci si dovrebbe chiedere, i politici hanno abdicato di fatto ad occuparsi di queste questioni che vedono solo come questioni tecniche mentre sono questioni che interessano la vita di tutti?
Roberto Ionta.


 
 
BANCA dei REGOLAMENTI INTERNAZIONALI. Un altro MOSTRO bancario. Esiste dal 1930 la BRI con sede a Basilea che promuove la cooperazione tra le banche centrali...è una società ANONIMA per azioni e queste ultime possono essere sottoscritte solo dalle banche centrali. Il fatto che sia una società anonima e che le sue azioni possano essere sottoscritte solo dalle banche centrali fa della BRI una potentissima istituzione finanziaria mondiale e poco conosciuta. Certamente non farà gli interessi della povera gente visto che le sue azioni sono sottoscritte dalle banche centrali e che da esso sono scaturiti quegli accordi ammazza impresa denominati Basilea 1, 2 e soprattutto 3.
Un enorme MOSTRO bancario.
Respinta la denuncia sulla illegalità del fiscal compact.
L'italiano Matteo Salto (vice capo unità affari economici e finanziari della commissione europea) ha respinto la mia denuncia sulla illegalità del fiscal compact arrampicandosi sugli specchi...dopo una arzigogolata disquisizione di diritto comunitario giunge alla stessa conclusione del sottoscritto sulla illegalità del trattato sul fiscal compact laddove precisa che lo stesso è accordo intergovernamentale (quindi di valenza giuridica inferiore rispetto al TFUE e al regolamento 1175 del 2011).
Procederò, comunque, dinanzi la competente magistratura per far dichiarare la illegalità e la inapplicabilità del trattato in Italia.



LE 5 LEGGI ANTICOSTITUZIONALI CHE REGALANO SOLDI ALLE (GUARDA CASO) BANCHE.

La più recente è l'art. 8 del decreto sviluppo che aumenta il tasso di usura con dei calcoli a favore delle banche (quando il tasso medio viene superato di 8 punti oppure del 25% e 4 punti) che serve solo a confondere la gente che non sa che potrebbe fare causa alla banca per far dichiarare nullo il mutuo e non pagare tutti gli interessi.
La seconda stabilisce che la prescrizione non decorre dalla chiusura del conto corrente ma dalla singola operazione (sempre in favore delle banche, quindi).
La terza: ora che la magistratura accoglieva le domande sulla "valuta zero" (accredito immediato dei versamenti) il D.Lgs. 11/2010 è stato stabilito l'accredito al terzo giorno.
La quarta (D.Lgs.342/99) legittima l'anatocismo (interessi sugli interessi) se applicato anche all'attivo dimenticando, però, la grandissima differenza tra interessi attivi e passivi di conto corrente.
La quinta (D.Lgs.385/93) stabilisce che basta la semplice dichiarazione dei direttori di banca per far diventare certa liquida ed esigibile una somma di un fondo o un estratto bancario con la conseguenza che si potrà direttamente ottenere decreto ingiuntivo anzichè fare una causa ordinaria (più lunga).

Viviamo in un paese e in una Europa sempre più a favore delle banche sia centrali che nazionali (che di quella fanno parte) che sono PRIVATE e fino a quando non si metterà mano a una vera riforma bancaria l'economia reale ne soffrirà sempre di più.
Il denaro è potere, è controllo...di per sé non ha valore intrinseco...è il più grande bluff che sia mai stato inventato.
Mi risulta pazzesco pensare che dobbiamo "comprare" il denaro attraverso l'emissione dei titoli di stato e che gli introiti di questa vendita vengano dichiarati (senza vergogna) PASSIVO dalla Bce e dalle banche centrali mentre l'oltre 107% venga poi riciclato all'estero attraverso finanziarie quali Euroclear (tradotto:europulizia) e Streamclear proprio come farebbe una associazione mafiosa riciclando e ripulendo i propri illeciti incassi.
Che ne pensate?



MANIFESTAZIONE A ROMA CONTRO IL FISCAL COMPACT.
Il gruppo economia X municipalità sta organizzando una manifestazione a Roma per Novembre (coinvolgendo in concomitanza anche altri stati europei: Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e gli altri) contro il fiscal compact che ci costringe al pareggio in bilancio (ormai "valore" costituzionale) e a ridurre di 1/20 all'anno il debito pubblico fino al rapporto 60% debito/Pil.
Speriamo di coinvolgere il maggior numero di persone nonché di politici contro questo assurdo accordo intergovernativo (in contrasto con il TFUE e il regolamento ue 1175/2011 come da me denunciato alla commissione europea) che ci strangolerà sempre di più.
Si chiede la collaborazione di tutti anche per tradurre il manifesto di questa iniziativa nelle varie lingue europee.
grazie


CASSA DEPOSITI e PRESTITI...AIUTO alle SOLITE BANCHE COI NS SOLDI.
Cassa Depositi e Prestiti darà alle banche italiane che ne faranno richiesta fino a 2 miliardi di euro senza che queste paghino alcuna tassa, tributo o imposta...questi soldi dovrebbero servire a finanziare le giovani coppie per acquistare la prima casa guadagnandoci i soliti interessi esosi. questo prevede all'art. 6 comma 1 lettera a il decreto legge di letta sull'Imu.
Il solito regalo alle banche coi ns soldi che ci vengono restituiti solo dietro esosi 


Il GIAPPONE e la RIPRESA ECONOMICA DI ABE.
Grandi immissioni di liquidità e opere pubbliche stanno spingendo il Giappone ad una decisa crescita economica e nel paese si "festeggia" la crescita della inflazione (che vuol dire vivacità della domanda e lavoro, se non è troppo alta). Purtroppo noi senza sovranità monetaria e coi limiti impostici dall' Ue dal fiscal compact non potremo mai fare lo stesso.


Two Pack: ecco un altro euromostro!

Locandina pacco doppio pacco e contropaccotto
Doppio Pacco
Dal prossimo anno finanziario (2014) entrerà in vigore il Two Pack ( a questi link il testo completo 52011PC0821  52011PC0819) che va ad aggiungersi e a completare, come la ciliegina sulla torta europea, il six pack e il fiscal compact già approvati .
Cose è il Two Pack? E’ l’insieme di due regolamenti dell’Unione che saranno direttamente applicabili all’Italia. Il “punto forte” che fa del Two Pack un “passo in avanti fondamentale” nell’integrazione sempre più stretta dei 17 Paesi dell’area euro (cioè di chi ha adottato, purtroppo, l’euro come propria moneta) rimane confermato: la Commissione europea, a partire dal 2014, avrà il potere di veto sui bilanci nazionali dei 17 Paesi della moneta unica, laddove fino ad oggi poteva esprimere semplici “raccomandazioni”.
Con questo sistema non avremo più a “libertà” di poter comunque sforare dal rapporto deficit/Pil impostoci dall’Unione e incappare nella procedura d’infrazione ma saremo controllati all’origine con il veto della Commissione.
Il regolamento approvato a Strasburgo prevede che ogni anno, entro la fine di Ottobre, i governi dell’Eurozona devranno sottoporre alla supervisione di Bruxelles i propri bilanci per l’anno seguente. A quel punto ed alla luce dei conti presentati, la Commissione potrà decidere volta per volta di cancellare punti delle manovre finanziarie imponendo mutamenti anche radicali, in modo da “armonizzare” la politica economica dell’intera zona euro.
A rafforzamento di quanto stabilito, è prevista la possibilità di emanare sanzioni verso quegli Stati che non dovessero adeguarsi alle prescrizioni ricevute. Un potere di veto del tutto inedito nell’Unione europea, dove per la prima volta non sono i singoli Stati a poter fermare decisioni comunitarie ma è proprio un organismo sovranazionale a poter interferire e indirizzare la vita economica ma soprattutto sociale dei Paesi membri attraverso tagli ad esempio del welfare solo ed esclusivamente per permettere di ripagare e rendere sempre più appetibili i titoli del debito pubblico.
Dove arriveremo di questo passo con questa Europa che non finisce mai di sorprenderci (in negativo) e che ci rende sempre più €uroschiavi?
Roberto Ionta,Tiziano De Simone
Link utili
- See more at: http://www.tizianodesimone.it/#sthash.esASD1da.dpuf

Cosa sono il FISCAL COMPACT e il MES?

MES
Continuiamo ad esplorare i meccanismi di controllo economico su cui si costruirà il nostro futuro…
Nel silenzio più assoluto sono stati ratificati dall’Italia,nel Luglio del 2012, i trattati sottoscritti dai paesi dell’ Unione Europea noti come patto di bilancio,Fiscal Compact, e Meccanismo Europeo di Stabilità,MES.
 Ma cosa sono il Fiscal Compact e il MES?
 Anzitutto dobbiamo precisare che essi sono stati preceduti dalla necessaria modifica alla Costituzione agli artt. 81, 97, 117 e 119 affinché potessero entrare a far parte del nostro ordinamento, modifica anch’essa avvenuta nel silenzio più assoluto nel mese di Maggio del 2012.
 Con queste modifiche alla Costituzione si introduce la “regola d’oro” del pareggio in bilancio (Fiscal Compact) tra entrate e spese a livello statale, regionale, provinciale, comunale e città metropolitane.
 Per raggiungere questo pareggio in bilancio occorrerà rientrare del 60% del debito pubblico dall’attuale 120% rispetto al PIL in venti anni con una manovra di circa 50 miliardi di euro l’anno che potrebbero derivare da altre tasse e da ulteriori tagli (alle pensioni, sanità, welfare).
 In caso di mancato raggiungimento di tale risultato potrebbe, anche, essere necessario vendere, anzi svendere, le grandi aziende italiane quali Enel, Finmeccanica,Eni, FS, Poste Italiane.
 Anche col trattato istitutivo del MES (fondo salva stati) introdotto con la modifica dell’art. 136 del Trattato di funzionamento della Unione Europea cui l’Italia ha aderito,col 18% ossia oltre 125 miliardi di euro, si dovrà versare una quota per i prossimi cinque anni di 25 miliardi per anno per assicurare la stabilità finanziaria dell’Eurozona con un fondo totale di 700 miliardi di euro che potrà essere aumentato ogni cinque anni a discrezione solo del MES.
 Tale fondo sarà gestito dal MES che avrà personalità e capacità giuridica e potrà acquistare e alienare beni mobili e/o immobili, contrattare, essere parte in procedimenti legali e entrare in accordi e/o protocolli necessari per garantire il suo status giuridico, i suoi privilegi e le immunità.
 Ha sede in Lussemburgo e godrà della immunità, insindacabilità e inviolabilità della sede e delle persone che ne fanno parte; la proprietà, il finanziamento e le attività del MES, ovunque si trovino e da chiunque posseduti, saranno esentati da perquisizione, requisizione, confisca, espropriazione o qualunque altra forma di sequestro, requisizione o preclusione del potere ipotecario, giudiziario, amministrativo o legislativo. Gli archivi del MES e tutti i documenti ad esso appartenuti sono inviolabili. Non pagherà le imposte dirette dei guadagni derivanti dalla gestione dello stesso fondo.
 In caso di necessità e per garantire la stabilità finanziaria dell’eurozona il MES può fornire aiuti finanziari a un membro che ne farà richiesta ma solo a condizione di una rigorosa politica economica, , cioè i soldi versati dall’ Italia al MES potranno essere prestati a noi stessi dal MES ma con gli interessi e solo a certe condizioni che assicurino la “stabilità finanziaria”.
 Con tali somme si potrebbero sicuramente finanziare la sanità o le pensioni invece vengono dirottate e utilizzate per garantire la “stabilità finanziaria” della Unione Europea al fine di rendere solvibili i titoli del debito pubblico emessi sul mercato e affinché altri ne possano essere immessi.
 Ciò che deve essere messo in evidenza è che non si tratta “solo” di versare queste quote (50 e 25 miliardi di euro) per i prossimi anni, rendendo sempre più gravoso reperirle attraverso una maggiore pressione fiscale e tagli, ma anche che con questi trattati si va a colpire la residua sovranità legislativa del nostro paese che dovrà armonizzare la propria politica economica e monetaria con quella della Unione e nell’interesse della sua stabilità finanziaria.
 L’Italia ha una (limitata) competenza legislativa concorrente con quella dell’Unione e DEVE coordinare la sua politica economica e occupazionale secondo le modalità previste dal trattato sul funzionamento della stessa Unione Europea, dove sta in questo la sovranità del popolo italiano? O greco? O spagnolo…
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Come Bankitalia aumenta il suo potere di controllo.

banche nel mezzoLa finalità dell’ Articolo 12 del D.L. 6 dicembre 2011 n.201 Decreto “Salva Italia” che ha ridotto l’utilizzo del contante a € 1.000 sarebbe quella di ridurre il rischio dell’utilizzo del contante a scopo di riciclaggio e di finanziamenti al terrorismo da un lato e dall’altro rendere più tracciabili i flussi finanziari riducendo il rischio di evasione fiscale.
La disposizione vieta il trasferimento del denaro contante, di libretti di deposito e di titoli al portatore tra soggetti diversi, a qualunque titolo per importi pari o superiori 1.000 euro, inoltre gli eventuali assegni per un importo superiore devono essere non trasferibili, possono essere unicamente girati dal firmatario per l’incasso ad una Banca od alle Poste, non essendo possibile girarli a terzi.
Il D.L. recepisce due direttive della Ue in materia. Su esso è intervenuta prima la Circolare del Ministero delle finanze, dipartimento del Tesoro in data 4 novembre 2011 ed in particolare la circolare ABI dell’11 gennaio 2012 che ha precisato che il limite del denaro contante non può trovare applicazione per le operazioni di versamento e prelievo sui conti correnti e libretti di deposito in quanto manca il presupposto fondamentale affinché si configuri un’ipotesi di violazione ossia il trasferimento del contante.
Siamo proprio sicuri che si tratti di un meccanismo per combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco? Ragioniamoci su.
L’attuale governatore della Bce, Mario Draghi, all’epoca governatore di BANKITALIA, appoggiò fortemente tale decreto. Sorge il dubbio che forse le banche vogliono tenere il controllo di tutti i transiti di valuta, scoraggiare e limitare l’uso del contante così da vincolare sempre di più gli stati e far crescere il cosiddetto signoraggio secondario e lucrare sul tutto.
Inoltre, l’imposizione di assegni non trasferibili ha frenato ancor di più l’economia perché non hanno permesso più le girate tra imprenditori i quali, attraverso questo meccanismo, potevano concedersi una sorta di fido l’un l’altro senza dover pagare subito utilizzando per forza le banche.
Davvero per combattere l’evasione si deve ostacolare lo scambio di contante? Non basterebbe invece, ad esempio, una verifica al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) sulle auto di lusso o una verifica sulle bollette energetiche? Come fai ad avere un’ auto di 100.000 euro se hai un reddito basso o nullo? O evadi o sei un prestanome. Come fa la tua azienda a consumare xmila euro per energia se incassa meno di quanto consuma? Sono solo esempi, se solo si volesse
Occorre mettere mano a una nuova legge bancaria e superare l’accordo di basilea 3(a breve un articolo specifico) che sta distruggendo l’ economia reale e la nostra forza lavoro.
Roberto Ionta
Tiziano De Simone
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