giovedì 28 novembre 2013

Come "cambia?" Bankitalia.
Nella legge di stabilità da poco approvata la Banca d'Italia viene trarformata in una public company e tutti noi saremmo propensi a creder che diventi una "compagnia pubblica" come letteralmente saremmo portati a tradurre ma...attenti così non è!
Nonostante l'aggettivo "pubblico", la public company è una società di diritto privato e di proprietà privata: per indicare una società pubblica (di proprietà dello Stato o di un altro ente statale) in inglese non viene utilizzato il termine public company ma government-owned corporation. In Italia, a volte, il termine public company viene utilizzato per designare la società ad azionariato diffuso.
La caratteristica che contraddistingue le public company è però rappresentata dal loro assetto proprietario molto aperto, non sottoposto a vincoli legali e alla portata di chiunque abbia le disponibilità finanziarie per accedervi (cioè possieda capitale a titolo di equity). In ger...go si dice che è contendibile.
La public company, solitamente di grandi dimensioni, ha una struttura polverizzata, nel senso che sono presenti tanti proprietari, ma nessuno di essi ha azioni sufficienti a governare l’impresa: in questo modello si realizza la separazione tra proprietà e governo, poiché non sono i proprietari, a causa del loro elevato numero, a gestire l’impresa. La public company è dunque per sua natura un’impresa manageriale, in cui si realizza una delega a dei professionisti (chi saranno? forse i soliti noti che speculano non con i propri soldi?) che devono gestire l’impresa, i cosiddetti "manager", che non sono i proprietari, ma i dirigenti dell’impresa stessa. Tutto ciò naturalmente con il beneplacito della BCE.
Poveri noi.